Ginecomastia: il tabù degli uomini con un seno da donna

Il seno, una parte del corpo femminile biologicamente molto importante per la funzione nutritiva che svolge nei neonati. È, inoltre, una componente significativa nel grande gioco della seduzione tanto che molte donne, oggi, si sottopongono ad interventi chirurgici per ingrandirlo, malgrado sia da qualche manciata di anni stato sdoganato, con la moda del topless, continua ad avere un’aura di tabù.

Ma che cosa succede quando sono gli uomini ad avere il seno? È possibile che gli uomini con il seno possano allattare proprio come le donne? Che cosa comporta tutto ciò a livello di Wellthiness?

In termine medico, quando gli uomini sviluppano un seno analogo al femminile si chiama ginecomasta.

Si tratta di una particolare condizione in virtù della quale le mammelle dell’uomo iniziano ad ingrossarsi e gonfiarsi assumendo una forma ed una dimensione analoga al seno delle donne.

Non è un fenomeno semplicemente collegato all’obesità, come molti ritenevano. In simili circostanze si verifica un accumulo si tessuto adiposo nella sona del seno che, incomincia, così ad aumentare di volume. Si tratta di falsa ginecomastia o lipomastia.

In parallelo c’è anche una ginecomastia “vera”, riconducibile a varie disfunzioni.

Può essere causato da vari fattori di ordine ormonale, farmacologico o genetico.

Può dipendere dall’eccessiva conversione del testosterone in estrogeni.

Oppure può essere ricondotto ad uno smodato utilizzo di ormoni femminili da parte degli uomini.

Può anche essere il risultato dell’incapacità del fegato di smaltire l’eccesso di estrogeni presenti nel corpo maschile.

Nella fase della pubertà è naturale che, anche il corpo maschile, si sviluppino le ghiandole mammarie. Ma tele, in breve tempo, si innesca un meccanismo opposto che le induce ad atrofizzarsi. Quando ciò non accade, le mammelle proseguono a svilupparsi.

Per prevenire la ginecomastia, si dovrebbe non esagerare nel consumo di carne, eliminare il grasso visibile, badare ad avere un buon apporto di fibre consumando molta frutta e verdura, tenere sotto controllo il peso, seguire un programma di attività fisica.

Per rimediarvi si può intervenire con appositi trattamenti chirurgici che prevedono l’eliminazione  dal torace dell’uomo, nella parte retrostante i capezzoli, del tessuto mammario o adiposo presente.

Fino a qui la dimensione medica, fisica, del fenomeno, ma l’aspetto più delicato è il disagio psicologico che può recare.

Indipendentemente dalla causa ch e produce l’anomalia e dal tipo di ginecomastia sviluppata, chi ne è affatto prova, spesso un grava imbarazzo nelle relazioni interpersonali ed, a livello psicologico, mostra un forte disagio perché viene compromessa la sua immagine di mascolinità.

Da qui un’ulteriore serie di tabù, ancora più incisivi rispetto a quelli nei confronti del seno femminile.

Essendo, poi, un problema che si manifesta, spesso, in età puberale, molti che ne sono affetti, possono essere oggetto di un progressivo abbandono da parte degli amici che se ne vergognano, e, quindi, di una notevole riduzione delle interazioni con gli altri e dei processi di socializzazione. Nei casi più gravi, alcuni, come John Phillis, ammette di avere temuto, come molti altri, di stare trasformandosi in donna e, poi, di essere caduto in una forte depressione sino al punto di pensare al suicidio.

Ad aumentarne l’ansia e la paura era l’incapacità di capire quanto stava accadendo nel suo copro. Così, da quando ha scoperto che il suo problema aveva un nome ed era una condizione condivisa con altri, gli è crollata tutta l’impalcatura di atteggiamenti e comportamenti negativi, ridandogli la dignità di considerarsi una persona normale.

Di conseguenza, Phillips, a differenza di molti altri, in comune accordo con la moglie, ha deciso di  non sottoporsi a nessun tipo di intervento chirurgico per ridurre il volume delle proprie mammelle perché, come spiega, “oggi, sono una persona normale ed, anzi, molto orgoglioso del mio seno. La mia condizione, non è un problema che può avere un impatto a livello della mia salute fisica, quindi non vedo perché dovrei farmi operare.”

Collegato alla ginecomastia c’è anche un altro fenomeno anomalo (che approfondiremo domani): le mammelle maschili possono iniziare a produrre latte.

L’allattamento al seno, secondo i medici, ha molti benefici sia per la madre sia per il figlio che, tra l’altro, vedono così rafforzarsi il loro rapporto.

David Shanely, allorchè la moglie ha dato alla luce il loro figlio, pare che sia riuscito ad autoconvincersi di potere essere in grado di allattare e, nel giro di una settimana, le sue mammella hanno iniziato a gonfiarsi ed a produrre latte.

Altri casi analoghi danno le evidenze che anche gli uomini possano allattare. Ovviamente qui si apre un altro importante capitolo a livello di psicologia maschile e femminile, di ruoli materni e paterni che, di nuovo hanno significativi risvolti a livello di Wellthiness.

5 Risposte to “Ginecomastia: il tabù degli uomini con un seno da donna”

  1. GIUSEPPE Says:

    BASTA NON CE LA FACCIO PIU A VIVERE QUESTO INCUBO…HO 14 ANNI E LA GINECOMASTIA MI PERSEGUITA DALL’ETA DI 9-10 ANNI 😦 DA LI SOLO INFERNO..NON VI STO A RAKKONTARE I MIEI DISAGI O ALTRO SO SOLO KE LE MIE MAMMELLE SONO QUASI ENORMI 😐

  2. Sono un ragazzo di 17 anni che non sapeva il nome clinico di questa malattia almeno fino all’anno scorso quando, navigando sul web, me la sono diagnosticato da solo. A dispetto di quanto dicevano i primi medici consultati ho insistito affinché facessi i dovuti esami e il riscontro c’è stato: sono stato affetto da ginecomastia in età puberale la quale ha lasciato il segno anche dopo essersene andata. Impossibile, dunque la cura con ormoni, unica scelta la chirurgia plastica.

    Non credo che ricorrerò, per ora, alla chirurgia, ma non posso certo negare che le influenze psicologiche le vivo ogni giorno da molti anni ormai. Come ho ‘risolto’?! Sono un ragazzo alto e magro, ma indosso sempre magliette e camice non attillate e preferibilmente di un unico colore (in questo modo si nota meno il problema) ma non bianche (potrebbero risultare trasparenti). Sento chiaramente di avere una forte insicurezza e questa mi ha spinto a guardare la gente dall’esterno evitando di socializzarci. Che vantaggio ho avuto?! Ora, a differenza del passato, sono integrato senza problemi, ma nessuno sa del mio problema eccetto i 2 o 3 amici più stretti che, comunque, sono venuti a saperlo dopo anni di amicizia. Ho costante difficoltà nell’approcciare con delle ragazze perché questo problema mi rende insicuro ai miei occhi e, inconsciamente, mi vedo insicuro anche negli occhi della ragazza a cui sarei interessato. Malgrado ciò scherzo e rido con tanta gente, ma che nessuno mi parli di andare al mare o in piscina! Ahahah!

    Bisogna conviverci, bisogna trovare il miglior modo possibile di farlo e credo di non poter ottenere di meglio, a meno che non andassi da uno psicologo.

    • Grazie Dave, se me lo consenti, pubblico la tua storia, non solo come risposta ma come un post vero e proprio tra quelli degli eroi di oggi.
      Sei davvero in gamba! Grazie

  3. mamma dave, ma perche’ farti tutti questi problemi. se fosse un tuo amico a raccontarti questa storia che gli diresti? secondo qualcosa del tipo travati 2 settimane libere, 5,000 euro e fatti operare. e’ piacevole, no certo. ma farsi affliggere per anni mi pare peggio.
    dai, prendi il toro per le corna!

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