IL PENSIERO DELLA MORTE CI INGANNA, PERCHE’ CI FA DIMENTICARE DI VIVERE (Vauvenargues)

Un’esistenza offuscata dall’ombra della morte non è mai, completamente ed interamente piena.

Se è vero che tutti, comunque, dobbiamo giungere, prima o poi alla resa dei conti, trascorrere il tempo immersi  nell’angoscia della morte ci preclude la possibilità di godere delle bellezze del mondo, delle possibilità che ci si presentano, della grande occasione che ci è data.

Il pensiero della morte, inserendoci nella sua tetra spirale, risucchia nelle sue tenebre la luce della gioia e della felicità.

Ci inganna perchè concentrando la nostra attenzione sulla destinazione, sull’ultima tappa della nostra esistenza terrena, prima dell’inizio del nuovo cammino, non ci dà modo di apprezzare il percorso, il paesaggio che ci circonda. 

Crea un effetto tunnel: vediamo solo la luce, o meglio, l’oscurità conclusiva, ma non c’è nulla da ammirare fuori dai finestrini perchè tutto è buio, cupo.   

Riuscendo a smascherare l’inganno, la nostra esistenza ritorna a fiorire di tinte delicate e brillanti, si ripopola di profumi e suoni, talvolta più piacevoli talvolta meno, ma comunque, capaci di levarci dal grigiume dell’ombra della falce.

Non significa che dobbiamo illuderci che non arriverà mai la nostra ora, ma solo che dobbiamo prepararci vivendo intensamente il nostro tempo, in modo tale da affrontarla senza rimpianti.

2 Risposte to “IL PENSIERO DELLA MORTE CI INGANNA, PERCHE’ CI FA DIMENTICARE DI VIVERE (Vauvenargues)”

  1. Penso che chiunque, sia pur per breve tempo, abbia pensato alla propria
    morte soprattutto nei momenti di grande sofferenza. Non bisogna
    combatterla ma riuscire a conviverci.

    Buona serata

  2. Il pensiero della morte è conforto e sollievo.Un’attesa.Una speranza.Una certezza.
    Non impedisce di vivere.Non fa dimenticare di vivere.La morte fa parte della vita, ne è il passaggio essenziale, la porta per la Vita.
    Il pensiero della morte non ha nulla di angoscioso e non mi impedisce di godere il tepore del sole al mattino, l’azzurro del cielo mentre vivo, soffro, offro.
    Apprezzo il percorso, suoni, luci, colori, profumi che ne sono – della morte – un preludio. Senza la certezza delle cose future che prevedono il passaggio della morte, il cammino sarebbe solo angoscia senza fine.Ma con questa certezza, in fondo alla strada c’è il sole.

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