DAPPERTUTTO NON VEDO ALTRO CHE MOTIVO DI CONTENTEZZA EPPURE NON SONO CONTENTA (Jean Jaque Rousseau)

È uno stile di vita, un modus pensandi ed agendi che ci può indurre a vedere solo un aspetto della realtà.

La struttura psicologica latente al discorso di Rousseau è, perlopiù, la dissonanza cognitiva.

Il fenomeno descritto da  Festinger che ci induce a vedere solo ciò che è affine al nostro modo di pensare, ai nostri principi e valori e ci spinge a trascurare quanto potrebbe contraddirci.

Ebbene se è vero che l’ottimista indossa un paio di occhiali rosa che gli mostrano solo gli aspetti positivi, lieti, gioiosi, felici del mondo, riuscendoli a scovare persino nelle situazioni più disperate e dolorose, è altrettanto inconfutabile l’esistenza di esseri umani che, per una specie di autolesionismo, di ingiustificato masochismo e sadismo, vedono tutto in negativo.

Gli occhi di costoro sono miopi e presbiti insieme e sempre nascosti dietro la coltre nera degli occhiali del pessimismo, della rabbia repressa, della vendetta, della cattiveria, dell’invidia, fonti di infelicità che genera altra infelicità.

Non essere capaci di cogliere il bello, il buono, il giusto che c’è nel mondo, vuol dire che n0n riusciamo nemmeno a vedere la polvere di stelle che intride la nostra quotidianità rendendola una galassia speciale.

Vedere solo motivi di contentezza e non essere contenti vuol dire che siamo vuoti, che la gioia e la felicità  non sono parte del nostro DNA, del nostro mondo e quindi, nemmeno della vita…

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