CON I SOLDI PUOI COMPRARE UN MEDICO, MA NON LA BUONA SALUTE (Massima cinese)

La ricchezza, indubbiamente, contribuisce, sia in positivo, sia in negativo, sullo stato di salute.

Puntando l’attenzione sull’effetto dei soldi, una persona abbiente può ammalarsi per inedia, per abuso di droghe da “ricchi”, per ansia da accumulo di denaro o per timore di perderlo… Può persino ammalarsi per eccesso di cure.

Considerando, invece, la mancanza di soldi, chi ne soffre, ha stili di vita non ottimali, che possono anche divenire devianti e, non di rado, può anche essere costretto a scegliere -come mi è accaduto di rilevare in vari studi sui pensionati- tra le medicine ed il pane.

Così, il ricco può accedere alle cure mediche migliori, mentre il povero no.  La possibilità di venire curati da luminari, da scienziati non garantisce, però, per sé la buona salute.

Possono aiutarla, possono favorirla, possono cercare di recuperarla, ma non possono escludere nè la malattia e, tanto meno, la morte.

Ma non possono nemmeno acquistare l’humanitas che tanti medici hanno, la loro empatia, la loro sensibilità. Non garantiscono nè la salvezza, anche in senso fisico, nè la felicità, il sollievo dal dolore o dalla sofferenza.

La mercificazione della salute e delle cure rientrano in una mentalità promossa dal salutismo, dalla medicalizzazione della società, della farmacrazia.

Una Risposta to “CON I SOLDI PUOI COMPRARE UN MEDICO, MA NON LA BUONA SALUTE (Massima cinese)”

  1. Susanna Says:

    Confermo ogni affermazione del tuo scritto, misurata sulla mia stessa esperienza di questi due anni. Trovo questo tuo intervento davvero interessante e realista.

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