Giappone: una serafica e dignitosa calma umana contro la devastante furia della natura.
Venerdì 11 marzo 2011 la terra si squarcia, sotto un terremoto di magnitudo 8.9, è devastata da uno tsunami con onde che viaggiano a 500 miglia all’ora.
Il terrore non finisce qui: prosegue con più di 150 scosse di assestamento di magnitudo 6.2. Il bilancio finale delle vittime è stimato per più di 10.000.
La sequenza di immagini è, quantomeno, scioccante.
La natura ostenta tutta la sua immensa potenza. La sua indomabile forza. E la scaglia contro l’uomo, le sue opere, il suo desiderio di vivere, di essere felice.
A rendere ancora peggiore lo scenario è il pericolo, il terrore che alla micidiale potenza naturale si assommi una catastrofe nucleare. Una minaccia che alcuni stimano ancora peggiore dell’ombra di morte esalata da Chernobil.
Ma c’è anche un’altra realtà, una realtà umana. Un prodigioso insegnamento di Wellthiness che i giapponesi stanno mettendo davanti agli occhi del mondo.
Molti di noi sono cresciuti guardando cartoon giapponesi, altri leggendo manga, altri praticando arti marziali o fantasticando, affascinati dal mondo dei samurai o delle geishe, altri guidando auto, ascoltano “sony” (che da marca è diventato un nome di prodotto) o usano sofisticate tecnologie del Sol Levante, altri ancora sono sedotti dalle filosofie zen, adorano il sushi o guardano film nipponici…
Eppure davanti all’immane tragedia ed ai comportamenti del popolo orientale con la cultura più occidentale, saggiamente miscelata con l’antico spirito dei grandi eroi del passato, non possiamo che rimanere attoniti, allibiti, ammirati, stupefatti… ricevendo un insegnamento esemplare.
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